giovedì 10 giugno 2010

Non toccatemi i gioielli

il male - Flaviano Armentaro

Difficilmente potrai leggere un mio post pubblicato su questo spazio che tratta temi di attualità Un po’ perché sono lento (mi giustificherò nel prossimo post in gestazione da una settimana ormai) e un po’ perché tutto sommato qui ci sono in forma scritta. A spizzichi e bocconi su questo blog trovi parti di me e nonostante sia ormai a quota 612 post pubblicati ogni tanto ne rileggo qualcuno e penso che non ne basterebbero altri diecimila per comporre il puzzle con il mio faccino delicato disegnato in Elllisa style. Questo blog è come il diario alimentare che prescrivo a chi ha la pazienza di farlo. Voglio scriverci chi sono e di tutto il resto del mondo me ne frego perché non dimenticherò mai che questo sentimento è assolutamente reciproco.

E allora com’è ‘sto fatto che sto per scrivere qualcosa riguardo la polemica tra Flaviano Armentaro e Massimo Caviglia? Perché vedo in questo scambio epistolare me contro il suddetto mondo. Insomma, come al solito ne approfitto per chiarire certi miei punti di vista perché ormai ho imparato che per scrivere mi ci devi mettere il pepe nel culo e devi pestarmi un po’ i gioielli di famiglia.

Riassumo la querelle tra i due autori. Massimo Caviglia manda una mail a Flaviano Armentaro (su Coreingrapho un suo capolavoro) scrivendo se volesse collaborare alla riesumazione del giornale satirico Il Male. Più o meno la mail di Caviglia sembra finire qui perché Flaviano risponde (anche) pubblicamente andando più al sodo e parafraso come farebbe mio padre: abbassa il grado e aumenta la paga. Noi Giovani, con la crisi che sta, abbiamo Fame. Fame e basta, non Fame di Fama che con questa non ci becco neppure la pizza da dividere il sabato sera con il partner già fin troppo paziente. Allora una persona intelligente potrebbe anche obiettare che Non ci sono garanzie. No ferie pagate. Nessun indennizzo per malattia o invalidità in questo mestiere. Non si sapeva? io lo sapevo da quando ero un ragazzino. Questo lo so pure io che “ragazzino” lo sono ancora. Quando sei alla base della piramide devi farti la doccia con la pisciatura di chi sta più in alto. Sono le regole del gioco e le accetti perché la piramide alla fine vogliamo scalarla tutti. Ma chi ci riesce alla fine? I meritevoli? Quelli che spaccano il culo ai vecchi? Sicuro-sicuro? Ma la gerontocrazia che impera in italia chi crede di voler prendere per il culo?

Perché io non dimentico che questa situazione di docce gratuite di ammoniaca mista ad altro dovrebbe essere temporanea. Come il lavoro descritto nella Legge Maroni (e basta chiamarla Biagi, su) Dovrebbe, appunto. Il precariato lo accetto se è una fase, non l’arrivo. Mi metto in fila solo se tutti rispettano il loro turno e un giorno arriverà anche il mio di turno. Ma così non è, sempre più spesso. Il fatto di pagarmi in visibilità io lo accetto quando sono invisibile e devo badare solo a me stesso. Per fortuna (o forse purtroppo) noi esseri umani siamo programmati per regalare una nuova generazione della nostra razza bastarda al mondo che ci ospita e da qui al Tengo Famiglia così squisitamente italiano il passo è breve.

E allora leggo questa frase di Gipi rivolta a Flaviano

Ma se i Giovani vedono questo mestiere come qualsiasi altro mestiere. Se richiedono di avere il culo parato, di dar da mangiare alle famiglie (fanculo alle famiglie. Non fate i figli se questi vi tolgono i coglioni per fare a schiaffi con il mondo) come possono sperare di trovare un altro passo?

…e le palle scadono a terra.

I miei cari gioielli di famiglia, i testicoli del primogenito!

Ma giusto per capire: ma un fumettista, un autore satirico o comunque una persona che vorrebbe disegnare la propria immaginazione e viverci deve sottostare alle stesse leggi di un franscescano?

Stimatissimo Gipi, ma per quale diavolo di motivo per cambiare il mondo con la satira o con il fumetto devo rinunciare ad avere una famiglia? Perché devo rinunciare a essere quello che porta il pane a casa o regala un giocattolo ai miei sempre più improbabili figli per vederli semplicemente sorridere? La questione di lavorare per la gloria ha stancato. Sul serio. E quanto dura sto apprendistato, ‘sta famosa gavetta che tutti dobbiamo fare?

Mi sembra di risentire Berlusconi quando vuole cambiare il senso alle parole. A noi va la Gloria e a voi i Denari. A noi la Fame, a voi la Sicurezza Economica. Che culo avere la Gloria, eh?

Problema di noi italiani (perché credo che questi problemi siano nostrani in senso assoluto) è che amiamo ancora pagare il dottore in caciotte e non con i soldi. Con il cash. Lo stesso cash che pretende uno dei Vecchi che sta lì da prima di noi e non schioderà il culo a meno che non lo chiami Cristo al Campo 13.

Tornando alla mail di Caviglia credo che sia davvero tutto quello che ho riassunto. Di soldi non se ne parla. E Flaviano lo ha notato eccome. Sembrava quasi che Caviglia gli stesse facendo un favore. E magari è anche così. Ma fammi capire una cosa, caro Vecchio (non mi rivolgo solo a Caviglia): ti devo dare il sangue mio e devo pure stare a pregarti? Il Male che vuoi ritorni in edicola penso verrà venduto, no? E allora visto che tutto sommato ci sono soldi in ballo che ne dici di parlarcene un po’? Che fai, come Silvio? Ricchione con il culo degli altri? E ricordandomi questo allora mi sa che Flaviano ha fatto benissimo a prendere tutta l’erba e a farne un fascio. Anche se non credo sia stato lui a dargli quella forma così tanto famigliare a noi perenni studenti di Storia. Perché più vado avanti nella vita e più rendo conto che voi vecchi non crepate, non vi levate davanti agli stramaledetti gioielli e sembra che ci stiate inconsciamente spingendo a passarvi il telefono per farvi leggere il sms da Cristo. Arriverà il momento, sarà quello in cui ci toglieremo il Bavaglio mentre ci costringerete a indossare la Camicia di Forza.

O anche prima: dipende sempre da come girano i gioielli.

 

Music on air: Edward Maya - This is my life

2 commenti:

Nubetossica ha detto...

Ringrazio tutti gli affezionati che sono passati da queste parti nella speranza di leggere un mio nuovo post e che per un po' di settimane ho deluso sistematicamente.

Gipi ha detto...

Capisti poco di quello che volevo dire.

C'è un racconto partigiano, del quale non ricordo le parole esatte ma che dice più o meno così:

Ci sono i fascisti e i nazisti. Un partigiano va di casa in casa a cercare uomini che lo seguano per combattere ma riceve solo dinieghi: "Mi sono appena sposato, come posso lasciare mia moglie?". "Ho due bambini, devo stare con loro, come posso venire a combattere?". "La mia mamma è vecchia, ha bisogno di me."
Roba del genere.
Il testo originale finisce con un'imprecazione che suona più o meno così: "Ammazzate le mogli, i figli e le madri e vivete da uomini liberi per una volta."

E' dura, detta così, la forma originale suonava più straziante e più dolce insieme, ma accontentiamoci.

Ecco, questo volevo dire.

Se c'hai una spinta reale dentro di te, stai con le pezze al culo ma le cose le fai lo stesso (pure i figli puoi fare lo stesso).

E io non dico che si debba essere francescani, ma che se la nostra mentalità è intrisa al cento per cento dalle questioni economiche sarà dura criticare quello stessa sistema economico.

A me sembrava semplice da capire.
Ho visto che non è così.

E lo ridico per la centesima volta. Quello del male era un numero ZERO. Ma non sto a rispiegare qui cosa significa.

Altri Post

Related Posts with Thumbnails