5.45 am.
Freddo allucinante dopo giorni di caldo devastante (e giusto oggi doveva ricordarsi di essere Inverno). Pioggerellina fastidiosa come un nano che ti punzecchia l’interno cosce con un ago da sarta. Sciarpa modello mujaedin dimenticata chissà dove. Chiavi che non vogliono entrare nella serratura del cancello mentre i sedili continuano a stare al caldo. Nico che si accorge, dopo 5 minuti di domande senza risposta, che il cancello non è quello di casa. Non ci somiglia nemmeno. Spallucce e circa ottocento manovre dopo rieccolo davanti al cancello giusto. Scende dall’auto e si avvicina al cancello. Non lo trova. Era già aperto. Suo padre gli da gli auguri di buon anno agitando la mano dall’altra parte del vetro-davanti-vicino-al-cofano.
Le gasteme (= bestemmie) si sprecano come i piatti cucinati da mio padre durante le feste. Per la Tupperware: se ne inventate una per conservare i vaffanculo voglio il 5%
14.00… circa. Facciamo le 14.27, va’.
Gesto istintivo a cercare il tasto power del suo pc. “Drogato”, il quotidiano pensiero che la sua coscienza gli manda con un bacio al ricordo di donna. Mentre fa il riepilogo dei vari acciacchi (doms, ernie, mal di testa, dente dolente) si volta nel letto. Questo voltarsi è stato inventato e migliorato dalla specie dei bradipi in miliardi di anni di evoluzione: a Nico son bastati e avanzati i giorni della pubertà. Guarda il monitor. L’adsl non va.
I dirigenti della Tupperware richiamano i loro agenti di borsa.
17.00. Precise questa volta.
“Poker?” Poker. Ma prima devo sistemare questa mensola che non so come la ved…! (rumori onomatopeici) Ok… ci penserà un ragazzo dell’Ikea. Dopo tre turni di texana ha sopravvalutato il suo full agli assi e sottovalutato il culo di suo fratello. “Fortunato in amore, sfortunato al gioco” Chiama la sua tipa. Risponde il 118.
Sua madre chiede dove siano finite le sue ciotole della…
19.00, stando all’orologio di plastica rosa della nana
Riacquistato un mezzo sorriso al ricordo del film visto durante il pranzo (Il Corvo) guarda il cielo dalla finestra della sua stanza e nota che ha smesso di piovere. La nana: “Hai una gomma?” “Adesso no, ma più tardi vado a prenderla: segna sulla lista delle cose da fare” La nana scrive, Nico fa crollare per la seconda volta la mensola. Sul suo pc…
Non è finita mica qui. Sarebbe troppo facile.
La nana mastica e Nico la rimprovera “E si, le gomme sono mie e a me niente?!” Sollevare la mensola dal pavimento gli ricorda il suo mal di schiena. Masticare la gomma gli ricorda il dolore al molare. Sputa la gomma. Dopo dieci secondi sputa anche metà dente. “Tappati le orecchie che devo dire certe cose, nana!” Tanto le so già tutte le parolacce. Meglio così.
La Tupperware richiama tutti i suoi dipendenti dalle ferie.
21.40, secondo l’orologio della PornoPunto di Antonello.
Cielo sereno, la luna è piena come in ogni incipit di Dexter. La musica esce tutta rilassata dallo stereo che ho regalato ad Anto e io mi adeguo. Nonostante Stella si lamenti di avere le palle a fisarmonica e di non ricordare dove sia il pub dove incontrare i millemila suoi cugini che la aspettano trepidante. Trepidanti per un cazzo. Non c’è posto per noi tre e questi ci mandano a trovare un altro locale dove aspettare che finiscano. Usciamo dal locale e schivo un paio di vespini, che a Barivecchia sono loro la vera fauna locale. Salvo la vita anche a Stella, ma lei è troppo impegnata a fare gestacci dal vetro del pub in direzione di sua cugina. “Ho le palle a fisarmonica, ho voglia di 4 birre, sono stata appena lasciata da un coglione che me ne ha fatti due così, sono uscita con 'sto freddo dopo settimane di piumone porno e mia cugina mi manda male in questo modo… Non so come potrebbe andare peggio” Ridacchio e ripenso a una scena di Frankenstein JR: Potrebbe piovere, dico.
Piove.
Veniamo avvicinati da delle signore anni ‘50 con diverse scatole di plastica da proporre…
Buon anno.
Music on air: Oasis - Don't look back in anger
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