mercoledì 22 ottobre 2008

He was my mirror (3 di 4)



“Non ti conosco nemmeno e devo stare qui a dirti i cazzi miei?” Entra un tipo sui cinquanta dalla porta MEN e lui ne approfitta per raggiungere quelli della sua macchina. Tornerà a casa sua e non lo vedrò per un bel pezzo.

Fino a quando per casini vari con i miei (ormai ex) amici non esco di nuovo con quel gruppo di mezzi, anzi completi sfigati. Riescono a farmi sentire importante e ogni tanto aiuta sentirsi tale. C’è anche lui, mi scappa un sorriso! E ci faccio caso: non l’ho mai visto sorridere! A volte si da per scontato qualcosa che non lo è. Vabbè.

“Hey capo, come va con le Tecniche di Seduzione?” A sentire i suoi amici doveva essere un PUA di prima categoria. Era riuscito persino a far scopare quel tipo allampanato che non faceva altro che esprimere la sua omosessualità nei confronti di MasterChief.

“Ma Cyrano non era solo un’opera di fantasia?”, gli chiesi mentre per un istante i miei occhi cadevano sul taschino contenente il famoso taccuino, poco dopo esserci isolati dal resto del gruppo. Credo parlassero di un torneo di Yugi-Oh.

“Finora sei l’unico che conosco che sa del Gioco: ti va di farmi da accompagnatore?”

“Hey, la scorsa volta mi hai mandato a fare in culo! E ora vuoi che usciamo assieme a caccia? Troppo tardi: ho una ragazza ormai.” Non era affatto bravo quanto me nel nascondere la delusione di un no. “E’ questo il tuo problema: hai letto troppo!” E stavolta gli prendo il taccuino e inizio a sfogliarlo. Stavolta non ha nulla in contrario nel farmi leggere... Gusti e abitudini di ragazze?

“Si.” Credevo di averlo solo pensato.

“E c’è anche qualcosa sulla mia ragazza! Volevi provarci con lei?” Guardo la data: l’ha incontrata la prima volta quasi un anno prima di me.

“Io voglio provarci con tutte. Non mi faccio piacere nessuna in particolare, altrimenti la mazzata fa troppo male!” Lo capivo e cerco un posto dove sedermi: non mi piace iniziare le mie lezioni se non da seduto.

“Hai capito il tuo problema o credi dipenda solo dalla tua timidezza? Riesci a spronare gli altri a migliorarsi, ma per te non ci sei mai, eh?” Mi sembrava di stare parlando a me stesso. Meno male che V. esiste davvero e gli altri lo avevano appena salutato prima di andarsene a giocare qualche gdr online.

Annuì, ma non importava perché ormai andavo a ruota libera.

“Quale tentativo di rimorchio ti ha bloccato? Ricordatelo e andrà meglio!” C’entrato in pieno, a vedere la sua espressione.

“Possibile che quei tre minuti siano stati così importanti?”

Non capivo a cosa si stava riferendo e la mia espressione da Vero Saggio TM si trasformò in un incolpevole “Eh?”

“Inizierà ad andare bene solo quando in alcune persone non cambierà qualcosa nei loro occhi. Non cambierà qualcosa nel modo in cui mi vedono, mi classificano. Per tutte le persone è passato troppo tempo o ne è passato troppo poco da quando mi conoscono. E nonostante tutto quello che ho dimostrato di essere e di fare la Prima Impressione è sempre quella che hanno davanti ai loro occhi. Quando pensano a me, quelle rare volte, pensano alla Prima Impressione non a me! La gente non guarda te, ma l'idea che hanno di te. E questa la fanno di granito nei primi tre minuti da quando ci parli per la prima volta... Sei condannato dopo quei tre minuti ed è sempre più difficile fargli capire che anch’io valgo qualcosa. Che merito qualcosa!”

“E sai come lo rompi il granito?” Si fa così quando uno parla così tanto, prendi appunti!

“Che c’entra?”

“Sii un diamante, compagno! E non mi riferisco al fatto di essere trasparente e durissimo. Cioè... si, ma più che altro devi dare l’impressione di esserlo. Fregatene di tutto e di tutti. Lascia perdere i favori agli amici: finora che cosa ci hai guadagnato? Scommetto che una di queste tipe qui si sono fatte scopare da uno di loro, eh?”

Stavolta non annuì, ma avevo comunque capito che avevo ragione. E ovviamente gli rodeva.

“Ok, non ci pensare. Credo che il tuo problema sia il fatto che ti manchi un sorriso. Ricordi il pensiero felice che serve ai bambini sperduti per poter volare? Tu devi sorridere: alle ragazze piace. Meglio uno che sorride, magari per un vero motivo, piuttosto di uno che sembra fermo alla quarta fase del lutto, no?”

“Non è facile... Più o meno sono cose che m ripeto da anni, ma non sono cambiato granché...”

“Nessuno dirà mai che cambiare è facile! Né tanto meno ti diranno che comprendere una cosa equivalga ad accettarla! Devi arrivare al punto di convincenti intimamente di avere ragione. Ascolta un cretino, l’Oceano è più grande del Pozzo!”

“Eh?”

“Lascia perdere l’acqua.” - mi affrettai a dirgli – “e passa direttamente al fuoco: devi bruciarti!” e ammirai la sua stupenda espressione avida di saperne sempre di più. Avevo un nuovo allievo.

“Non basta più che ti bruci una mano alla volta, magari sempre la stessa: se vuoi cambiare devi bruciarti nel fuoco! Metaforico, s’intende!”

Continua, sentii dire dai suoi occhi.


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1 commento:

Anonimo ha detto...

Bella Introspezione. Sul serio.

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