domenica 12 ottobre 2008

La rana nel pozzo


Il caldo umido delle accoglienti oscurità del pozzo e poi era arrivata quella strana pioggia. Non ne era mai caduta così tanta da che la giovane rana aveva memoria. E in effetti non significava poi tanto, in termini umani, ma dopotutto era tutta la sua vita. Le rane più anziane avevano preannunciato l’arrivo del Grande Secchio e come tutte le precedenti occasioni la giovane rana nuotava verso le altre sue compagne. Molte di essere si erano già rifugiate nelle profondità, ma questa volta voleva che fosse diverso. Adesso la giovane rana nuotava nell’acqua del pozzo poco sotto la sua superficie, increspandola. Le minuscole onde che andava creando morivano ben presto sui vicini mattoni. Essi erano testimoni della vita sicura e priva di sgradevoli emozioni di intere generazioni di rane. Le ombrose oscurità di questo pozzo così ospitale avevano accolto questa minuscola rana fin dai suoi primi gracidii alla Luna. Tutte le rane lo facevano e bastava questo canto per renderle felici. Ma la giovane rana aveva alzato gli occhi verso il Grande Secchio e vide tutto quel blu che riempiva di acqua il pozzo. Doveva essere un pozzo di sopra, pensò. E dimostrò di non discendere da quest'altra rana. Come un perioftalmo tra le mangrovie attese, sorda alle bollicine di disapprovazione delle altre rane. Ebbe un momentaneo ripensamento, ma alla fine non cambiò idea e si lasciò prendere dal Grande Secchio e si lasciò portare su, su fino a quello strano pozzo al contrario e pian piano che si avvicinava vide alghe bianche che coprivano la superficie di quello strano e tante altre cose immerse in quel magnifico blu... Ed era così impensabilmente immenso che la testolina fece un grande sforzo per non scoppiare! L’Oceano, gracidò, poco prima di essere schiacciata dalla mazza della contadina in quella serena giornata di inizio estate.

Croac!

Music on air: Offspring - Original prankster

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