sabato 19 settembre 2015

Prima domandati perché

 


Questo è un altro di quei post lunghi, troppo lunghi per essere letti dalla massa di analfabeti funzionali che non hanno le energie, il tempo e la voglia per cliccare su "Altro". Meglio così, perché non saprei come altro farlo capire ché scrivere spesso non coincide con l'altrui comprensione e, forse, è meglio così. Certe cose perdono il loro fascino quando spiegate, come sapere che quel sorriso che ti ha illuminato la giornata non era rivolto a te, ma a qualcuno dietro.

Ignorance is bliss, sometimes. C'è un tempo per l'ignoranza, di solito arriva e va via presto, non fai in tempo a godertelo che sei già adulto. Io da piccolo non ho mai chiesto nulla ai miei, ho sempre preferito non desiderare se la risposta sarebbe stata no. Lo impari presto, forse è una delle prime cose che ti scardinano l'ignoranza. Però esprimere non costa nulla e anch'io sono stato bambino e allora espressi il desiderio di poter aver un paio di scarpe Nike. Ovviamente per l'assonanza col mio nome, mica per la comodità o per fare il fico a scuola. Fosse stato per me mi sarei dato un nome che iniziava e finiva con una lettera, la N, da pronunciare senza vocali appresso. La dolce tortura di vedere gli altri non poter gridare il tuo nome, sublime. Sarei stato io ad avvicinarmi, coi miei tempi, con le mie scarpe Nike.

Queste venivano pubblicizzate con una semplice frase, Just Do It. Forse lo sono ancora adesso, ma non vedendo più la tv non ne sono proprio sicuro così ho la libertà di soffermarmi su questo claim. "Fallo e basta", secco, semplice. Per la Nike non serviva un motivo per correre, per fare sport, per muoversi. Sembrava fico all'epoca, perché rincoglionirsi cercando un motivo? E' utile fare sport? Sì, allora fallo e basta. Purtroppo l'essere umano non funziona così. Se una volta lasciava il confort della caverna per andare a caccia di mostri preistorici il motivo doveva avercelo eccome. E di solito era quel buco in pancia che non la smetteva di fare rumore. Anche gli analfabeti funzionali hanno letto da qualche parte che, a livello evolutivo, non siamo per nulla differenti da quei tizi che ogni mattina, leoni o gazzella che fossero, si svegliavano e correvano. Abbiamo ancora bisogno di un motivo per farlo. Non soltanto per correre, ma per fare qualunque cosa. Perché allontanarsi dal confort? Di solito è proprio quello l'obiettivo, no? E allora serve un motivo, di quelli che ti smuovono del tutto, fino ad afferarti dentro i ventricoli. Che sia il fatto che ti sta andando a fuoco la poltrona davanti alla tv o perché vuoi vedere nello specchio una persona diversa, il motivo dev'esserci. Il problema è che il cervello è sordo quando si tratta di tenere il culo al caldo. Ed ecco che i motivi arrivano, spesso tardi, quasi sempre quando è troppo tardi.

Allora fallo perché vuoi, perché devi e perché puoi. Fallo perché quel sorriso la prossima volta sia rivolto a te, perché vuoi un abbraccio, perché non vuoi sentirti in colpa, perché non sai ballare e vuoi imparare a farlo, perché non vuoi morire prima di aver assaggiato quel culetto così delizioso, perché i vecchi iniziano a morire appena iniziano a rallentare, perché la notte non dormi, perché non sogni più o perché il sogno è sempre quello. Fallo per lo stesso motivo per cui dovresti dare qualche monetina a Michele: per un sorriso. Fallo perché te lo meriti, perché quel film, quel libro o lui o lei non scappano mica e se scappano, beh, magari dovevano farlo anche loro. Fallo perché potrebbe piacerti, perché il cielo deve essere sempre più blu e tu da quand'è che non lo vedi? Fallo perché ci tieni, se non a te, a qualcuno che ti piace. Fallo perché altri l'hanno fatto prima di te e ci sono riusciti e tu hai lo stesso numero di gambe e braccia, a volte anche qualcosa in più. Fallo perché le scritte fatte col dito sulla polvere sono state riempite da altra polvere. Fallo perché c'era una volta l'amore, ma hai dovuto ammazzarlo. Fallo perché "essi votano". Fallo perché non vuoi sentirti solo in quell'abbraccio, fallo perché magari sei tu a voler sorridere a qualcuno/a. Fallo perché potresti essere uno di quegli altri che l'hanno fatto prima, perché potresti essere un esempio e gli esempi cambiano le vite. Fallo, ma prima scopri perché. O ancora fallo per le tette o per qualcosa da stringere che ti fa stare bene uguale. E se questi motivi non bastano allora lascia stare: alle tette ci penserò io e staremo bene uguale ché il due è un numero sottovalutato.

Nessun commento:

Altri Post

Related Posts with Thumbnails