Al dieci del mese i miei soldi erano già finiti
Io pensavo a mia madre e rivedevo la mia stanza
a trent’anni ancora a casa con i genitori avviliti.
All'uscita di scuola i ragazzi vendevano il fumo e le armi
io non restavo a guardarli perché volevano pestarmi
Poi sconfitto tornavo a giocar con me stesso fino a tardi
e la sera su Skype mi chiedevi: "Cazzo vuoi che continui a chiamarmi?"
Che anno è, che giorno è...?
Non ho soldi e magari potessi vivere con te
le mie mani come vedi mi toccano sempre di più.
E poi ho nel curriculum, in fondo al curriculo
stage immensi e immenso dolore
e poi ancora precariato, ancor per me.
Neon azzurri, fotocopie e caffetterie
dove bevo amarissime le mie malinconie
Il mio capo, trova spazio dentro me,
ma lo stipendio per vivere quello ancora non c'è.
Qui gli uffici a marzo si vestono di nuovi colori
e i giovin precari in quel mese vivono nuovi dolori
camminava al mio fianco e disse: "Tanto non muori!
Se ti pieghi sii certo che verrò fuori!”
E quel goldone chiarì di molto i miei pensieri
e nel mentre continuai a pensare allo studente che ero ieri
Che anno è, che giorno è...?
Non ho soldi e magari potessi vivere con te
le mie mani come vedi non mi toccano più.
E poi ho nel curriculum, in fondo al curriculo
stage immensi e immenso dolore
e poi ancora precariato, ancor per me.
Neon azzurri, fotocopie e caffetterie
dove bevo amarissime le mie malinconie
Il mio capo, trova spazio dentro me,
ma lo stipendio per vivere quello ancora non c'è.
Scritto a 4 mani con SteekHutzee
Music on air: Lucio Battisti – I giardini di Marzo
3 commenti:
m gliel'hai mandata alla susanna camusso?
no perché secondo me dovresti
Sta impegnata la Susy! Se gliela mandassi adesso è probabile che il comizio dalla piazza finirebbe tutto in un falò sulla spiaggia
clap clap clap
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