martedì 9 febbraio 2010

La Ruota e la Via

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Ma che senso ha? – quasi gridando, facendo zoppicare le parole col fumo che usciva dalla stessa bocca.

Me la passa e mentre me la aggiusto tra le dita le chiedo cosa?

Tutto questo! - E indica senza farlo tutto quello che c’è davanti a noi: il mare, il cielo e l’aria in mezzo.

Mi lascia riflettere quando in realtà sto solo mescolando il fumo ai nervi, impastandoli per bene con quello che lascio passare dagli occhi- Prima le labbra, la bocca e arrivata all’ugola una parte va giù nei polmoni e l’altra sale su fino a mescolarsi con l’immagine del tutto divenuta un mio pensiero. E poi soffio tutto via, un po’ dalla bocca, un po’ dal naso.

Ecco! mi fa sgomitandomi. Anche tutta questa manfrinata. Fumi, respiri un po’ l’erba e poi la butti via, di nuovo da dove è venuta. Non ti sembra un po’ tutto una perdita di tempo? Tutto inizia, continua per un po’ e poi finisce. E poi ricomincia, se la prima recita è piaciuta.

E mo che c’entra la recitazione? Non penso che tutti gli atomi siano bravi a recitare. Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto recita?

No, tutto ricomincia! Accendi il fuoco e il fuoco si spegne, bevo e poi lo piscio…

Ho la testa persa a causa del fumo che galleggia nel cranio come le nuvole nel blu che sto guardando. Gliela ripasso, anche se controvoglia, ma forse starà un po’ zitta. O magari cambierà argomento. Tieni. Magari invece di pensare al Vuoto Cosmico ripenserà ai tre orgasmi che le ho procurato una decina di minuti fa dentro la macchina.

Ma cos’è non mi capisci?!

Magari. Quella nuvola ha la forma di una macchia di Roscharch, le dico.

Resta in silenzio, a parte i suoni che fanno l’aria e il fumo quando vengono aspirati da quelle labbra.

Senti, secondo me sbagli tutto. Iniziando dal punto di vista. Tralasciando il fatto che pochi minuti fa stavi godendo per la terza volta e ora stai a pensare ai massimi sistemi… Ma secondo te la Vita può mai ridursi a essere un cerchio del cazzo? Alla grande Ruota della Reincarnazione di Apu dei Simpson?

Hey, gli indù hanno una tradizione millenaria!

Si, ma sono stati esseri umani come noi. Hanno vissuto la loro vita e sono crepati e durante il processo, non avendo tutte le cazzate che abbiamo noi, fumavano roba più strana della nostra e andavano a viaggione. A quanto pare in maniera più strana di te. Ne sappiamo più noi di loro, è il progresso.

Ok, lasciamo perdere le cose grosse come la vita e l’universo. Facciamo l’esempio di una sigaretta: te la fumi e praticamente tutto va via in fumo passivo. Dieci minuti e ti passa anche quel minimo di relax o di sballo che può procurarti. A cosa serve?

Ridammela va’, che è meglio. Tu vedi solo l’inizio e la fine e credi che sia tutto collegato. Non vedi ciò che c’è di mezzo, tutto il progresso che serve a passare dall’inizio alla fine. O dall’Inizio alla Fine, con le maiuscole. La vita e la morte sono collegate come… boh, non mi viene in mente! Guardo davanti a me, inconsciamente. Insomma si, come il cielo e la terra che all’orizzonte sembrano unirsi e invece non si uniscono mai. E’ semplice questione di prospettiva, E. Dipende da dove sei e da come lo vedi questo Tutto che dici tu. La Fine e l’Inizio non hanno senso se non quello di essere l’inizio e la fine di qualcosa. Quello che ha senso è quello che sta in mezzo. E’ più difficile da afferrare, è più lunga da descrivere e siccome è complicato si lascia un po’ da parte per focalizzarsi sui due punti estremi, quelli più riconoscibili. Non ricomincia un cazzo, E., inutile che cerchi di convincerti. Se fosse così questa macchina sarebbe scossa da diversi zombie stile Romero che vogliono succhiarci il cervello. Si nasce e si muore. Tutto il resto pensalo come ad un’opportunità per divertirti. Per essere felice.

Mi giro verso di lei e le faccio spallucce, quasi impercettibilmente. Non che mi freghi molto farglielo notare, ma un boh è tutto quello con cui posso concludere.

Quindi nell’inizio e nella fine non c’è piacere?

A volte si, a volte no. Di solito lo capisci col senno di poi. – le rispondo quasi senza pensarci.

Scoppia a ridere. La conosco da un po’ e so che non devo interromperla, allora attendo che mi dica cosa ha pensato di divertente sulla situazione.

La notte dei Gesù viventi. Poteva dire di peggio. E poi pensa all’esempio di prima!

Sarebbe a dire?

Bevi e piscia. Il senso a questa cantilena c’è:

il piacere di bere dopo aver avuto sete e quello di pisciare dopo tanto tempo che avresti voluto farlo con la vescica che ti scoppia?

Volevo dirlo io, stronzo… Dai qua!

E me la afferra, intanto che finisco di fumare. Tra poco saranno tre anche per me…

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Music on air: The Verve – Judas

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