lunedì 25 gennaio 2010

Sui generis

Nifty

Sono le tre e mezza di un lunedì che dev'essere serio. Da domani serietà, ho scritto su Facebook. E per iniziare a credere che non fosse l'ennesima sparata post vittoria del Derby quella frase l'ho pure scritta su Twitter, che lì ho credibilità, perché c’è gente che mi crede uno che le cose quando le twitta c’è solo da adeguarsi strappando i calendari, le agende e anche le pagine su Google Calendar.

Ho sulla coscienza diversi monitor, lo so.

Colgo l'occasione per ringraziare la Sony per  gli assegni auguri di Buon Anno. Siamo quasi a fine gennaio e questa compagnia si ricorda solo ora di farmi arrivare gli auguri.

Roba da pazzi…

Comunque quasi peggio di quelli che sto leggendo ultimamente. Qualcosa Del Genere su tutti. Fottuto bastardo, sono opere di arte moderna le sue. Intese come “avrei potuto scriverle io quelle cose, ma non l’ho fatto. ” Suca, immagino di sentire ogni volta che arrivo a fine post.

Anzi, non devo più immaginare: i nuovi monitor della Sony hanno la lettura dei pixel incorporata!!!

No, scherzo: sento la voce di Qualcosa ripetuta in loop grazie al windows media player. Nonostante usi solo winamp dal ‘98.

Non importa, tanto per passare all'argomento nocciolo del post devo lasciar perdere i media player musicali e parlare dei player video. Quelli per vedere i film… I telefilm…? I porno! …ecco, si quelli. Bravi i miei internettari che si applicano. E colgo l'occasione per scriverlo: questo blog è letto al 95% da donne. O di uomini in procinto di diventarlo, non vedo bene da qui.

Ho sulla coscienza diversi peni, lo so.

Sono le quattro per scrivere quello che tu hai letto in 3 minuti io ne ho impiegati 30. Mi auguro che oggi abbia almeno 10 visite ‘sto blog altrimenti m'incazzo peggio di Thad, uno dei protagonisti di Blue Mountain State, una serie così venerea, infantile, politicamente e sessualmente scorretta che non posso fare altro che adorare. Scrivo solo che c’è sesso con donne che la più brutta me la sposerei con rito ortodosso, cacce al tesoro intrauterine, vomito nella ciotola da pranzo di una capra, una corsa con quattro uomini nudi con nel culo un Oreo, due tavolini Lack da 18.99 sotto delle feci fresche e Oksana, la figa portatile di plastica rubata da Thad. Ora ti è più chiaro quando potrei essere incazzato domattina?

E comunque stai ancora leggendo? Il peggio è passato, su. Dai.

Gli episodi durano venti minuti e la scorsa notte ho iniziato a vederli uno dietro l'altro tutti gli episodi trasmessi. Tre finora. Ho spento il pc alle due e mezza e non essendo molto bravo in matematica ho lasciato perdere i conti in scala sessagesimale, le prediche della sveglia e mi sono addormentato.  No, non ho immaginato le prediche: la sveglia non sa usare winamp. Però sa suonare all'ora che imposto. Due e mezza più otto, facciamo setteemezza: sveglia alle dieci. Crollo, sono stati giorni da rincoglionirsi.

Un sonno ristoratore e massaggiato dai sogni carini e  coccolosi, giunto al suo naturale compimento poco prima del suono della sveglia. Il sole che ti carezza le palpebre e la finestra leggermente aperta che mentre ti stiracchi fa entrare quella leggera brezza di freschezza mattutina a cui non puoi dire di no. Troppo bello. Già. Lo so, sarebbe piaciuto anche a me svegliarmi così e ne avevo tutte le intenzioni.

Invece coma, senza apparecchi medici a confermarlo, ma credetemi anche se non lo twitterò mai.

Ancora buio causa maltempo, freddo che ti ha stuprato le ossa penetrando nel midollo perché sei stato tanto cretino da dimenticare che non è più estate da quattro mesi. E quel cacchio di telefono che non vuole smetterla di gridare. Ho reagito nell'unico modo possibile: agitandomi tra le lenzuola e lo scaldasonno e facendo la lotta con il cuscino con braccia, testate, morsi dati con i molari e pizzichi sui bottoni. Telefonate durante la fase R.E.M.: ne ho vissute molte, sono esperienze che ti segnano. Non solo me.

Ho sulla coscienza diversi cuscini, lo so…

‘ontto?! – grugnisco. La sveglia fa spallucce, poverina. Suoni. Parole e poi frasi. Punteggiatura organizzata secondo gli stilemi di qualcosa imparato a scuola molti anni prima. Annuisco. So di aver risposto e addirittura, calcolati i minuti trascorsi, seguito e partecipato ad una conversazione. Cade il cordless. Il rumore della caduta manco lo sento, sto già dormendo di nuovo nel mio letto-kebab.

Questi momenti sono esperienze, l'ho scritto poco fa. No, non l'ho twittato quindi potrebbe essere una stronzata. Come quella che ho fatto quando ho deciso di non ascoltarmi e comprare un registratore vocale da utilizzare durante le telefonate in fase R.E.M. Perché ho saputo due giorni dopo che era la mia assicurazione auto che richiedeva la mia firma in agenzia di lì a un'ora per chiudere una pratica e ricevere l'assegno di 1600 (milleeseicento) euro che aspetto dalla scorsa estate, quando le finestre lasciate aperte non erano segno di un cervello martoriato dall'Alzheimer.

E per rispondere a questo post ecco chi sono.

Uno a cui se interrompono il sonno si sveglia da delfino, cioè con mezzo cervello. Uno che è capace di fare straordinari ragionamenti con la segretaria della sua agenzia, sentirsi dire che si chiama Nadia,  hey, ciao... si sono Nico! :D - ma Nico, l'istruttore di quella palestra lì? ma che coincidenza ho seguito dei corsi ed è proprio un sacco che vorrei rivederti.

E non ricordarsi una beneamata mazza.

Neppure dopo che la suddetta Nadia si è offesa del bidone che le è stato tirato. Quelle tette fantastiche e quel culo da aerocombat potevano essere miei, cazzo…

Ho sulla coscienza diverse tette, lo so!

Per questo da domani la parola d'ordine sarà SERIETA’: non vorrei ritrovarmi di nuovo in debito di sonno e perdere un altro paio di tette come quelle… 

Sai com'è!

 

Music on air: Aerosmith - Rag doll

1 commento:

���������� ha detto...

La tua frase mi ha ispirato su FB un album a tema sulla... ehm... Serietà

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