giovedì 28 gennaio 2010

Sisifo

pipolovualmart

E’ un bel po’ che sto male e prima che mi prendo i vaffanculo da Rocella devo spiegare che era dal 2001 che non avevo la febbre o che non mi veniva un mal di testa martellante come quello di questi giorni.Tre giorni di malattia per uno che è abituato a zero giorni sono tanti, tantissimi. Non sei abituato. Dopo otto anni avevo creato la mia routine e non potendone usufruire legalmente avevo iniziato a prendermi dei giorni di malattia da tutto pur stando bene. Odio dire no, è una parola troppo preziosa.

Beh, come mai non esci?

No, è che non sto tanto bene..

E in effetti mi sembrava strano che non ti ammalassi mai! Ok, cerca di riprenderti, ci vediamo un altro giorno! Un bacio, cucciolo.

Questa volta è tutto vero. Colpo di vento, di freddo, pseudo influenza… Non sono un medico e a quanto pare le conoscenze sulla semeiotica non si comportano come malattie veneree per quanto riguarda gli scambi di sangue. Quindi a meno che qualcuno di chi commenta non esca un nome col cavolo che saprò togliermi dalla testa che a causare febbre alta, mal di gola, astenia, cefalea, dolori articolari e lacrimazione dal solo occhio destro siano causati da altri che da una banale immunodeficienza temporanea mediata da comportamento infantile di fronte alla senescenza galoppante. In pratica quando vado a correre dovrei coprirmi di più.

E ieri mattina, nonostante i postumi dei sintomi succitati, mi sono coperto meglio che ho potuto per accompagnare mio padre a fare la spesa. Come se non ce la facesse da solo, ma in famiglia beviamo come cammelli e alla Lidl c’era l’offerta sui fardelli d’acqua. E poi la Lidl è un  po’ la WalMart italiana: c’è sempre gente molto interessante lì.

Iniziando da me, ovviamente: non ho affatto dimenticato di voler rendere omaggio a un capolavoro.

Questa volta il tipo sui generis (mi sto citando addosso oggi) lo incontriamo alla cassa, ma lo sento lamentarsi già dal Reparto Surgelati, altrimenti definito come il Reparto Single.

“Signorina, la verità è che l’amore non esiste!” Odio quando mi svelano il finale di qualcosa che devo ancora finire a prescindere che sia un libro, un film o la Vita. Rivoglio i soldi indietro.

Lui la sua l’ha vissuta proprio male. A prima vista gli daresti una sessantina d’anni, ma quando ci avviciniamo alla cassa noto che se li porta davvero male e che lo conosco pure: ha sei anni meno di mio padre, quindi…

“Morto che parla!” esclamo, senza accorgermi di averlo detto a voce alta. Mi risistemo la sciarpa in maniera tale da tapparmi la bocca. Non si sa mai. Mio padre fa finta di niente, anzi piuttosto ascolta con entrambe le orecchie. Non so cosa succede nel resto del mondo, ma in quel supermercato è normale che se ci sono dei personaggi che discutono dei Grandi Fatti della Vita stai sicuro che hai fatto giornata.

Morto che parla poggia le sue monoconfezioni sul nastro con studiata lentezza. Prima di ricevere lo scontrino deve aver sfogato un po’ della sua disperazione ai danni della cassiera la quale noto ha proprio un bell’anello nuovo quest’oggi.

“Signorina, dopo tanti anni sposato io mai me lo sarei andato a immaginare. L’amore non esiste, forse, ma proprio forse può nascere per qualcosa come i figli, ma uno per l’altro non esiste! E’ brutto stare soli, ecco perché ci si sposa!”

“Ma no, ma perché dice queste cose?”, gli fa mio padre in tono consolatorio mentre io travaso la nostra spesa dai carrelli al nastro con studiata velocità. “Posso capire il momento di sconforto, ma dopotutto la signorina sta per sposarsi e sono sicuro che sia lei che il suo futuro marito provino un sentimento molto forte uno per l’altro!”, tralasciando il fatto che la commessa andasse a scuola con mio fratello piccolo e che fosse al quinto mese.

“Mah, sarà giovanotto” Si, il giovanotto è mio padre e si, in famiglia dimostriamo meno anni di quelli anagrafici “Però dopo tanti anni il sentimento pure che sta all’inizio fa come i fiori: sfiorisce!”

“E no, allora le faccio l’esempio di mia moglie e me: son trent’anni che la conosco e non è cambiato nulla in peggio. Anzi, ogni gior”

“Mo, giovano’: te la sei presa bambina a tua moglie!” Odio quell’espressione che si stampa su mio padre quando qualcuno crede che abbia dieci anni in meno e Morto che Parla farebbe meglio a smetterla con le sigarette e a fare un po’ di attività fisica prima di lanciarsi in strani paragoni.

“Le voglio solo far capire che anche se non ci crede, l’Amore esiste. E se per lei è andato via deve solo fare in modo di ritrovarlo. Anche alla nostra età”. Uhm, stoccatina sottile.

“Eh, io ormai ho quasi cinquant’anni, cosa devo fare più? Ormai è tardi… Ricominciare tutto da capo un’altra volta? E chi ce la fa più?! Per cosa poi?! Per me non ce n’è più di Amore…”

Postumi di febbre alta, mal di gola, astenia, cefalea, dolori articolari…

E si, se l’è preso tutto la sua ex moglie!” Ovviamente adesso è facile girarsi tutti verso di me. E io che credevo che la sciarpa avesse peggiorato l’acustica.

“Ma da chi hai preso a essere così testa di cazzo?” grida sottovoce mio padre, mentre Morto che Parla si avvia verso l’uscita con il suo misero sacchetto di spesa.

“Immagino dalla babysitter…” Sguardo vuoto. “Dalla tv, pa’!”

Usciamo dal supermercato, io carico le buste e i fardelli sui sedili, lui organizza il portabagagli. E resta in silenzio, fino a quando si ferma sotto il porticato e scende dall’auto, prende una cosa dal portabagagli e mi grida “Scarica tutto e poi parcheggia!” e sale su in casa.

Apro la porta socchiusa coi piedi perché ho troppe buste tra le mani e inizio a lamentarmi: “Son due giorni che ho febbre alta, mal di gola, astenia, cefalea, dolori articolari…”

Sul tavolo del salone c’è un mazzo di fiori e al centro del salone ci sono i miei che si abbracciano. Si stringono. Si baciano.

 

Riecco la lacrimazione dal solo occhio destro.

 

Decisamente non sto ancora bene.

 

Music on air: Zack Kim - When you're around

1 commento:

Nubetossica ha detto...

Difficilmente dedico un post. Decisamente non sto ancora al meglio. In ogni caso questo lo dedico al Morto che Parla che a 47 anni ha già perso la voglia di vivere al massimo la propria vita e a P. che a 22 sembra abbia già toccato il culmine: per entrambi è ancora troppo presto per accontentarsi. Sisifo è un'eternità che riparte ogni volta da zero... Prima di lamentarvi pensate a quel poveraccio! :D

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