lunedì 30 novembre 2009

Elogio del cazzeggio



Questa settimana ho cazzeggiato. Nel senso che non ho studiato una cippa. Nel senso che ad un occhio istupidito dalla tv sembra abbia perso tempo.

E' stata una settimana inutile? Quasi. Perché ho raccolto esperienze che scorrono via dalle dita e impregnano la tastiera di un'a normale quotidianità.

Perché ho circumnavigato la blogosfera in lungo e in largo gettando l'ancora dove voci di sirene mi tentavano con anteprime di 320 battute e ritrovando più tesori sulla stessa isola. E da qui spiccare il volo su Twitter, ascoltando i cinguettii arrivare fin sopra le nuvole, fino alla mia testa. Sentirmi impregnato di idee, esperienze, vita che metà ne basterebbe a demolire il concetto che tutto il mondo è paese. Un paese pieno di anime, di spiriti affini e soprattutto non, in attesa di ridere in faccia ai ghostbusters armati di ipocrisia e sordi per la loro ignoranza. Questi esseri normali che sminuiscono la capacità delle idee di vivere e moltiplicarsi in maniera libera. Di riuscire a sopravvivere in questo mondo vecchio implodente su stesso e di riuscire a farlo grazie ai mezzi d'espressione dove sono le idee che viaggiano sicure, al riparo dalle brutte figure dei nostri corpi. 

Perché l'anima è invisibile agli occhi analfabeti.

Music on air: Antoine Dufour - Reality

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