lunedì 28 settembre 2009

I just want pay my dues

The_cemetery_of_Umbrellas_by_Stefano83

Ecco un mio problema Uno dei tanti. Quello che mi da da pensare adesso e ogni volta che scrivo un post. L'ora? Il fatto di avere un esame importantissimo domattina presto e che sicuramente andrà in vacca? Stress? Solita insonnia? Niente di tutto questo. Paranoia non è il termine esatto ,ma è il primo che mi viene in mente. Non mi sento libero di esprimermi da nessuna parte. Nemmeno sul mio blog. Sento gli occhi addosso di chiunque! Facebook, Twitter, questo blog, nella vita umida. Ogni cosa che faccio è ormai pensata più di una volta. Sono diventato lento non perché impiego tantissimo nel prendere una decisione, ma perché ne prendo troppe invece di una. Non è una vita: è una partita a scacchi. Contro chi.. forse me stesso. E come vinco? E’ un paradosso da cui non posso uscire.

Per ogni cosa che voglio fare penso e ripenso a tutte le varie conseguenze che essa potrà avere con l’unico risultato di aver perso tempo perché è impossibile prevedere tutte le possibili implicazioni di un gesto e puntualmente si presenta il solito caso imprevisto. Lo so che dovrei soltanto vivere, ma per adesso è un problema, no? So benissimo che sono tutte seghe mentali e che dovrei fottermene di quello che pensano di me i miei contatti Facebook, Twitter, di chi trova il coraggio di commentare qualche post o qualcuno di meno digitale. Lo so, ma non ci riesco. E' improbabile che la gente che normalmente non frequento abbia delle aspettative su di me o che io pretenda ancora di impressionare qualcuno che mi conosce da anni eppure… stupidamente ancora ci provo. Tante chiacchiere sul togliersi la maschera di dosso, di iniziare finalmente a vivere e rieccomi qui. E’ stato tutto temporaneo, così come credo lo sia anche questa crisi dei valori delle tre di notte pre-fallimento. Lo so, nulla è per sempre e quindi nemmeno questa paranoia, ma il pensare a chi potrei deludere, il pensare quindi che gli altri siano più importanti di me è forse troppo radicato in me. Oppure c’è un’altra spiegazione. Al momento non ho troppa autostima e gli occhi che mi sento addosso sono i miei, piuttosto che quelli di illustri sconosciuti o di chi mi conosce abbastanza bene dall’aver capito tempo fa che non mi conoscerà mai perché semplicemente non vuole. Ecco il mio vero problema.Voglio dimostrare di essere migliore di molte persone. Diciamo,così su due piedi… di tutte quelle che conosco. Pazzesco, non è vero? Eppure è così. Voglio sentirmi degno dell’amore altrui. Di quello ricevuto e di quello che sperò riceverò. Una vita passata pagando i debiti, sempre con il fiato sul collo dei miei fantasmi travestiti da creditori col volto dichi fa più o meno parte della mia vita. Una vita mai rilassata perché sono io stesso che non voglio concedermi un po’ di relax. Perché credo di non meritarmelo. Non ne sono convinto, ma lo credo. Perché avevo molti piani e li ho falliti tutti. Molto ho conquistato, moltissimo no. Riesco a pensare soltanto a tutto quello che c’è ancora da fare.Colpa mia? Dei miei che durante i miei momenti di relax sono lì che mi ricordano di avere ancora molto da fare? O di tutti quelli che sono più avanti di me nella vita? Ma avanti significa che siamo in una gara…? Ma quale gara: alla fine nessuna medaglia e pronti o no si crepa tutti, giusto? Quando? Non si sa. Quanto tempo abbiamo ancora? Non si sa. Posso organizzarmi alla meno peggio e finalmente capire a quanto tempo libero ho diritto! Forse l’ho usato già tutto a vedere i risultati che ho raggiunto. Perché ci sono ancora tanti esami da dare. E così poco tempo da dover amministrare, così’ poca voglia e così tanta stanchezza, così pochi soldi e così tanta felicità da provare e tanta vita da vivere e così tanto, molto, troppo e io scompaio in questo mare di impegni, di vite altrui che riempiono la mia e la fanno sentire così piccola, così lenta, così mancante…

 

Music on air: La Roux - Bulletproof

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