sabato 11 aprile 2009

Hakagure, La Via del Samurai - Parte Seconda


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È bene che il samurai anche quando è sul punto di essere decapitato conservi l'abilità di compiere un'ulteriore azione senza incertezze. Se saprà tramutarsi in un fantasma vendicatore e mostrare grande determinazione, benché privato della testa, egli non morirà.

Tutte le guardie descritte in un qualsiasi libro più o meno fantasy sanno che ad un certo punto verranno chiamate per portare nelle celle un uomo: l'Erore. O il Protagonista. Queste guardie, tutte le guardie, sanno bene che devono assolutamente diffidare di un uomo che si è presentato disarmato a palazzo, minaccia il loro signore e quando li vede ha quell'odiosissimo sorriso stampato sul viso...

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È bene che si porti sempre nella manica un po' di terra rossa. Può accadere che nel riaversi dopo l'ebbrezza, o destandosi dal sonno, il samurai mostri un colorito esangue. In tali occasioni è opportuno fare ricorso alla terra rossa.

...uhm. Immagino che siccome ai funerali si va sempre vestiti bene, credo che anche quando si sta per commettere un omicidio si debba presentarsi al meglio. Penso sia una questione di rispetto verso la salma. O futura tale.

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Quando si è presa la decisione di uccidere una persona, anche se sarà difficile riuscire seguendo un percorso rettilineo, indugiare in lunghi accerchiamenti non avrà alcuna efficacia. La regola del samurai impone l'immediatezza, dunque è meglio attaccare frontalmente.

Ninja cattivi. Cattivi! O forse sono i samurai ad essere un po' imbranati nell'attaccare alle spalle qualcuno. Forse quelle scarpe di gomma non sono molto adatte per battere il proprio avversario.

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I nostri corpi ricevono la vita dal profondo del nulla. Esistere là dove non vi è nulla è il significato della frase: " la Forma è il vuoto". E il fatto che ogni cosa trae sostentamento dal nulla, è il significato della frase: " il Vuoto è forma". Sarebbe errato pensare che si tratti di due concetti distinti.

Ok...
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Di certo non esiste altro che il particolare scopo del momento presente. Tutta la vita di un uomo è fatta di momenti che si susseguono. Chi sa comprendere pienamente il momento presente, non dovrà fare altro né dovrà porsi altri scopi.

Spesso mi ripeto che se pensassi troppo al Domani, l'Oggi diverrebbe inevitabilmente il mio Ieri. Il Passato non esiste più, il Futuro non esiste ancora. E ora che ci penso come fa ad esistere qualcosa definito come il collegamento tra due cose che non esistono?!

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Si può imparare qualcosa da un temporale. Quando ci sorprende un acquazzone cerchiamo di non bagnarci affrettando il cammino ma, anche sforzandoci di passare sotto i cornicioni delle case, ci bagniamo ugualmente. Agendo con risolutezza fin dal principio, eviteremo dunque ogni perplessità e non per questo ci bagneremo di più. Tale consapevolezza si applica a tutte le cose.

Insomma è inutile che ti sbatti nel cammianare a testa china. Dovevi pensarci prima a portarti l'ombrello da casa. O il bagnoschiuma.

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Si dice che ciò che siamo soliti definire "lo spirito di un'epoca" sia una cosa alla quale non possiamo tornare. Il fatto che questo spirito tenda gradualmente a dissiparsi è dovuto all'approssimarsi della fine del mondo. Pertanto, sebbene coltiviamo il desiderio di riportare il mondo allo spirito di cento o più anni fa, ciò non è possibile. Dunque è importante che da ogni generazione si tragga il meglio.

Cercherò di essere un genitore migliore invece di scervellarmi nell'inventare una macchina del tempo. Però quanto vorrei tornare a giocare con le micromachines transformers: non le fanno più!

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Nella regione di Kamigata è diffusa una specie di cestino da pranzo intrecciato che si usa un solo giorno nelle passeggiate campestri. Al ritorno i gitanti se ne liberano calpestandolo. La fine è importante in tutte le cose.

Appunto!

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