martedì 17 marzo 2009

Come neutrini filosofici


Ci sono canzoni che ti fanno stare su, di quelle che devi mettere nel lettore mp3 a palla che non te ne frega niente se quelli che ti stanno vicini la sentono senza ascoltare, brutti stupidi. Altre canzoni invece le ascolti abbassando un po' il volume, con il testo e la musica ben chiare che si amalgamano con la mente, come quelle creme chantilly che hanno ragione di esistere solo con l'aggiunta di panna e pezzi di ananas. Ultimamente questa cosa mi sta capitando con la nuova di Malika Ayane. Ovviamente come per tutte le altre belle canzoni che l'hanno preceduta, beh winamp ormai lo sa e va in loop, così piano piano va a diventare il piacevole sottofondo dietro i miei pensieri, ripuliti dalla cura musicale, setacciati e sopravissuti da questo scolapasta senza forma.
Eppure certe volte non basta, i pensieri sono troppi e ti concedi di lasciarti fluttuare dai pensieri sospinti verso di te da battiti d'ali di farfalla per divenire ricordi dolci e amari e se ti va bene idee, fuggevoli come quei sogni di primo mattino. E non c'è organizzazione cartolibraria che tenga, che trattenga quelle particelle di genio divino, quasi che Lui si rendesse immediatamente conto di aver fatto piovere oro in un aquitrino salmastro. Quelle intuizioni figlie del continuo movimento intestinale causato dall'impossibile digestione della Vita ripartono via. No, ripartire prevederebbe una sosta. Invece certe ispirazioni ti attraversano come particelle subatomiche visibili solo a esseri come il Doc Manhattan, veloci poco meno del pensiero. Più lente della luce di quella lampadina che ti illumina la capigliatura, per quei fortunati che ce l'hanno e la usano per coprire lo scrigno di un tesoro sepolto sotto l'indolenza di fare, uno scrigno che conserva al suo interno un cervello che non ne vuole sapere di capire che il momento di fare qualcosa, qualsiasi cosa, è adesso. E poi rieccola, ma non è lei, ma un'altra. Ti attraversa precisamente lì dietro al cervelletto. Questa particella d'ispirazione ha avuto una buona mira. Ha attraversato l'universo per venire da me. Il momento migliore per fare qualcosa non è adesso, ma quando ti va di farla. Così non rischi di farla alla cazzo e magari ti diverti pure. Se la capa non ti accompagna lascia perdere, rilassati da qualche parte, non pensare di stare sprecando tempo: se ne spreca per così tante sciocchezze che figurati... Pensa a te, sei la cosa più importante del mondo.
Del TUO mondo.

Music on air: Malika Ayane - Come foglie

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