giovedì 30 ottobre 2008

He was my mirror (4 di 4)



“Il cambiamento è pur sempre una piccola morte. Uccidi una parte di te stesso per farne risaltare un’altra. Questo se cambi davvero, altrimenti quella parte cattiva viene solo addormentata. E tornerà a rompere iniziando a chiederti cosa c’è per colazione! Ma tu devi uccidere quella parte che ti fa stare male, altrimenti tra qualche tempo sarai di nuovo punto e a capo. Non lo so se sei mai stato innamorato, ma se si quella volta è finita male e ti sei chiuso un po’ a riccio. E’ normale. Purtroppo la perfezione non esiste e quindi non va mai come si era preventivato. Senti... devi riuscire a provare una sofferenza ancora maggiore e solo a causa tua: solo così troverai la forza in te stesso di fare questa cosa. Change or die, dicevano i saggi, no?”
“Uh... Beh, farebbe male si... Quella storia mi brucia ancora e ogni tanto ci ripenso... Non lo so...” Lo stavo perdendo. Uff. No, non mi arresi e continuai più energico di prima. Non mi piace sprecare nulla, non solo i miei soldi.
“Senti, sii te stesso e credi in te stesso! Ti posso assicurare che non fai così schifo come credi e che tutto sommato c’è gente che merita molto meno di te eppure... ‘sta cosa non ti brucia? Non ti fa star male?”
“...si, è chiaro!” Le sue labbra si costrinsero in un sorriso amaro. Dai, ci siamo quasi.
“Fagliela pagare. Prenditi quello che non ti sei preso fino ad ora. Perché la pala per scavare questa buca di merda è sempre stata nelle tue mani. Smettila di scavare e dattela in testa quella pala: chissà magari ti svegli!”
“A chi devo fargliela pagare?” Alla Vita, risposi.
“Fatti male e renditi conto di cosa vuoi dalla vita. E poi fammi sapere. Magari mi offri qualcosa al bar!”
“Tu non bevi caffè e nemmeno fumi. Cosa ci andiamo a fare in un bar?”
Alla faccia del colpo d’occhio: in due sole occasioni in cui ci siamo visti ha capito i miei strani gusti... “Beh, qualcosa la troverò che mi piace!”
“Si, ma nulla di troppo costoso, mentore! Sai com’è...”
Bastardo, ha capito anche quanto è grande il mio ego! ;-D


Ed eccoci qui: gli ci è voluto più di un anno di pianti, di esaurimenti nervosi e di cicchetti alcolici a quel tipo, ma alla fine si è svegliato. Almeno un po’, ma dopotutto "kai-zen".

Ora lo vedo sorridere più spesso.
E io con lui...

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