Tutti si innamorano. E questo è normale.
Tutti hanno un colpo di fulmine. E io non sono Tutti.
Leggo di gente che scrive dei suoi innamoramenti lampo, di quelli che ti basta guardare il suo corpo e immaginarsi l’intero resto della vita costellato da episodi in cui si è assieme. Ascolto racconti di donne e uomini che cercando di restare in piedi nonostante la metro fa crollare il proprio cuore ai piedi girati di una persona sconosciuta, con una vita che può essere solo immaginata a causa di un Ciao, sono io: e tu? trattenuto in fondo alla gola, sulla punta dei polmoni. Vedo amici che mi passeggiano accanto e si prendono una pausa dalla realtà esclamando Mi sono innamorato di quella che mi ha appena chiesto di accendere! Le mie conversazioni con le donne sono impregnate dai loro racconti di amori non vissuti dal contatto di due mani, un abbraccio o un bacio, ma da quello di uno sguardo. Quando va bene. Quando va c’è uno scambio di nuche o poco meno. Ascolto tutti. Esperisco attraverso altri questa esperienza che mi manca. Ogni volta mi sforzo di ricordare, ma ho la testa infestata da deja vu e fingo di chiedermi E tu? E io niente. Io passeggio e penso a cosa farò, a lasciar scorrere il presente perché ci sarà un futuro da vivere. Attendo, come una mano che si allontana dal corpo per controllare se stia piovendo. Guardo la mia mano: è stretta a pugno e ha il pollice alzato.
Attendo.
Music on air: Miles Davis - Blue in Green
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