sabato 6 marzo 2010

Condizioni di viaggio

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“Faceva un freddo pinguino quella sera e uno polare la notte che ne seguì.”

Sembra scritto bene e allora proseguo.

Che colpa ne ho io? Quando prima di uscire ho controllato fuori la finestra e non c’era più né neve e né aveva piovuto. Soldi non ne ho tanti e ho dovuto comprare un cappotto che mi sarebbe servito per la maggior parte delle occasioni. Questa notte non è affatto una della maggioranza. Decisamente. E allora scusami se sono uscito con il cappotto primaverile, ma o questo o quello per le comunioni e i matrimoni. I pochi soldi che ho li spendo in altro.

In libri, ad esempio.

Riscaldano per più tempo e tengono compagnia tutto l’anno. Anche adesso che aspetto che passi il 13/ questo libro mi trattiene dal pensare al freddo, ai minuti che passano come ore e a tutto il resto che non va. E ora controllo di nuovo la strada e niente ancora. Ho ancora tempo per scrivere che notti del genere servono. Aspettando l’ultima corsa del bus che mi riporterà a casa mi sta capitando di far viaggiare la mente, ‘ché il corpo deve restare qui a intirizzirsi tutto. Io non sono riuscito ad andare oltre il libro che ho tra le mani, ma ho capito a cosa servono questi fogli bianchi che trovi alla fine di ogni libro.

Mi hanno spiegato che è questione di sedicesimi di foglio grande ripiegato per farti il libro di pagine tot. No, secondo me chi scrive un libro lo fa apposta a scrivere tot pagine da sforare e sono arrivati prima di me a questa conclusione. Come le sto usando io per scrivere queste frasi, così ogni lettore dovrebbe usarle per lasciare una traccia del viaggio che ha compiuto grazie al libro che ha appena letto.

Si, è facile leggere: il difficile è quando non si ha una notte gelata come questa per riuscire a viaggiare.

Music on air: Gustavo Santaolalla - The Wings

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