Tutti cerchiamo in qualunque altra persona un po' di noi, giusto per illuderci di sfuggire all'ignoto che ogni unicità umana si porta dietro.
Per avere qualcuno di cui parlare di un po' di noi, per svelarci senza mai farlo davvero perché tutto sommato l'altra persona ha un po' di noi e l'abbiamo scelta per quella piccola sfumatura che abbiamo in comune. Perché sappiamo che potrà capirci, potrà darci ragione, potrà confermarci che non siamo un completo fallimento e ci farà credere che un motivo per la nostra esistenza esiste. In pratica cerchiamo uno specchio. Uno che faccia finta di ascoltarci e che ci dirà che tutto andrà bene perché lo stiamo facendo bene.
Credo sia anche per questo che ad alcuni uomini piacciano donne che non si vergognano di ruttare, giocare ai videogame, bestemmiare l'arbitro o di parlare di sesso. Donne che magari escano in branco e portino un loro amico svelando quello che tutti sanno, ma che nessun uomo vuole davvero ammettere a se stesso.
Ecco, io sono quell'amico/uomo a cui viene svelato questo mondo fatto di emorroidi causate dal sesso anale, di sesso fatto durante mestruazioni ciclopiche, di kamasutra ridisegnati per venire incontro alla comodità dei sedili della macchina di uno che quella sera è stato fortunato a trovarle di buzzo buono. E non basta trovarle così perché devi trovarle anche mediamente arrapate e con una voglia di staccare da tutto il resto che stavolta neanche una cassa di Peroni riuscirà ad appagare.
Music on air: Idlewild - These Wooden Ideas
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