giovedì 23 luglio 2009

Servizio di non pubblica utilità

__una_macchina_da_scrivere___1_by_Robina89

Devo far presto, voglio scrivere di tante cose: della mia insonnia e dei pensieri che la causano, di ognuno dei mille pensieri. Delle bambine nei corpi di donne che ho frequentato (si scrive così, V, vero?) negli ultimi mesi. Di quello che ho sentito da loro e di quando siano uguali le loro frasi. Dell’università e dei suoi casini e del mio arrendermi all’evidenza di un futuro desolante se non mi muovo a grandi passi digrignando i denti. Voglio scrivere delle mie amiche, di quanto mi siano state vicine e di come abbia ricambiato tutto e anche di più. Posso scrivere delle mie nuove amicizie e di quelle vecchie che mi porterò avanti per un altro grosso pezzo. Mi va di scrivere di cosa ho in mente di fare nei prossimi tempi.. anzi no: questo voglio viverlo, non scriverlo. Voglio scrivere di come L’Ultima Lezione sia un libro che leggo e rileggo e ogni volta ritrovo me stesso sempre di più. Sto finalmente imparando a conoscere chi io sia. Uno che non vuole più avere mille pensieri, che non vuole più arrivare alle 5 di mattina e scrivere un post per esasperazione. Uno che se ha una cosa bella da scrivere lo fa senza starci a pensare troppo su quello che pensano gli altri. Voglio essere anch’io il 33% più efficiente. E lo farò. Un passo alla volta è il ritmo giusto, no? Ok, andiamo avanti, cuffie nelle orecchie, musica bellissima che amalgama i neuroni e negli occhi il Presente depurato dal Passato e dal Futuro. Cancellarli non si può, ma mettere da parte rimpianti e rimorsi se po’ fà. Facciamo spazio in queste pulizie di fine luglio, di fine anno universitario, prima della meritatissima pausa di ben due settimane! Ed eccolo un altro dei mille pensieri: che anno bastardo che ho vissuto! L’anno scorso avevo appena distrutto la mia Fiesta e nel preciso momento dello schianto stavo già pensando che anche quest’anno sarebbe stato l’ennesimo vissuto sul filo del centesimo, a elemosinare la dieci euro ai miei o la due euro a chi avrebbe fatto la faccia storta prima di dartela. Sarebbe stato un anno difficile perché avrei dovuto solo studiare, lasciare da parte un po’ tutto il resto. Studiare, superare gli esami, mettere da parte tutto il resto. Tutto il resto come la propria situazione sentimentale, i propri interessi e tutti i casini volontari. Come avrei potuto? Niente, nonostante le promesse comunque ho voglia di una ragazza accanto a me. Ho sempre una voglia assurda di andarle a cercare sempre più grandi di me e ogni volta scontrarmi con l’immaturità tipica di chi sta iniziando adesso a vivere la propria vita. Vero V., A. e M.? Ma del motivo per cui le ho sfanculate (o sto per) ne parlerò tra qualche post.

Ora devo sfogarmi in fretta altrimenti mi passa la voglia, mi scoccerò, chiuderò tutto e via: un’altra bozza che va a seppellirsi tra i post non pubblicati. E per scrivere tutto il resto non devo guardare il resto della pagina così desolatamente bianca e non devo perdere tempo a correggere ogni imprecisione, ogni errore di battitura e andare dritto a scrivere quello che sento picchiettare sulle tempie e spingere sui polpastrelli. Quello che sento che deve uscir fuori per rendere utile il blog prima a me e… poi basta. Chi vuole leggerlo lo faccia, ma serve a me, per sfogarmi e per farmi stare meglio. Per imbrattare di sangue nero il cadavere di una pagina bianca prima che succeda qualcosa di… qualcosa di…

Ok, credevo peggio. Per stavolta va bene così.

Uff.

Music on air: Bt - Never gonna come back down

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