venerdì 11 aprile 2008

La mia voglia di calcetto



Bene o male ho sempre giochicchiato a calcetto. Dai tempi delle scuole medie, in tre e si giocava alla tedesca davanti al cancello di casa, fino a qualche mese fa sul campetto 8 vs 8, prima dei fattacci della schiena. Certo, la cosa che mi si poteva rimproverare era che non fossi molto bravo, anzi ammetto di essere stato un vero bidone, però... si giocava. Come giocatore mi paragonavano a Gattuso, anzi a Gadduso (come la parte gommosa e dura da masticare delle braciole): si giocava di sostanza, con il cuore e le gambe, senza pensare alle tattiche o a stratagemmi vari. Ci si metteva al centro del campo solo all'inizio della partita e andavi e tornavi quel centinaio di volte. Senza trucchi e senza finte: si prendeva la palla e se non c'era nessuno in posizione migliore più bravo di te cercavi di infilarla dentro e fare gol. Semplice, genuino e tremendamente divertente. Al massimo ti scazzavi se non te la passavano, ma bastava una ginocchiata piazzata al punto giusto e la terra battuta di quel campetto schifoso insegnava un minimo di umiltà, quella che bastava a farti capire che il calcio è un gioco di squadra e non un assolo di violino. Che poi... la bravura media era tale che al massimo ne usciva un concertino di tromboni schiacciati. E alla fine giocavi, fino a quando non sentivi gridare il padrone del complesso "Campetto orarioooo!!!". E poi sotto la doccia a commentare, a darsi i voti, a ridere e soprattutto a deridere i bidoni, che non erano quelli meno bravi (come me), ma chi non correva, chi non dava l'anima per quell'ora di battaglia! Una battaglia dove scaricavi quell'accumulo di testosterone che all'epoca manco sapevi cosa fosse, di quando ti chiedevi come mai l'orso peluche gigante di uno dei tuoi amici avesse un buco enorme sul davanti... Poi arrivarono gli studi, le pubblicità del 144 di notte, le prime ragazze e tutto il resto. E ogni tanto chi vuole... chi può (beato lui) torna sul campetto e si libera per una buona oretta di tutto quel mondo che ha preso a schiaffi quel ragazzino che giocava davanti casa fino a quando qualcuno non gridava...

Ps: il gol più stupido della storia non credo sia quello del video, ma quello di mio fratello ieri sera, uno splendido autogol che manco Niccolai dei bei tempi!

Music on air: Luciano Ligabue - Una vita da mediano

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