lunedì 3 marzo 2008

La mia attività onirica


Ultimamente ho capito parecchio sui miei sogni, cosa che non avrei davvero voluto che succedesse.
In primis quando sono in casa di altri non sogno. O meglio, non ricordo cosa ho sognato. In secundus che ogni volta che sogno o ne faccio di premonitori oppure sono di un'assurdità impossibile.

Questo è quello più fresco, il secondo in tre giorni ambientato in un ospedale. In effetti sembra abbia dato il LA ad una trilogia...!

Sto uscendo da un reparto e apro la porta-vetrata per ritrovarmi nella grande sala d'attesa e quindi uscire fuori dall'edificio.
"MA COSA FA?!? E' IMPAZZITO GIOVANOTTO?!?! NON LO SA CHE QUESTO E' IL REPARTO DI MIO MARITO E CHE LUI STA MORENDO!?!? IO TI SPACCO, FIGLIO DI MERDA!!!"
L'evidente citazione dallo Zoo di 105 è palpabile, ma perlomeno mi sono risparmiato lo Scemo di Merda! Un tizio in sala d'attesa sussurra alla sua vicina: "Sì capit alla nonn?"
Evidentemente stavo già girato di coglioni già da parecchio e rispondo immediatamente con "Ma tu stai male, eh?" e in quel momento gente che fino ad allora se ne stava allegramente sbattendo della situazione si alza dalle varie panchine e inizia quello che sembrerebbe a chiunque un linciaggio pubblico al grido di "Questo è il reparto di Oncologia: devi stare zitto quando parli qui." mi ritrovo con una folla di disperati nel corridoio antistante la sala d'attesa che cerca di farmelo capire con il linguaggio dei gesti. Tra questi riconosco anche un vecchio amico di famiglia che inizialmente cerca di difendermi, poi guardandomi negli occhi mi dice "E però pure io ho avuto un parente che è morto per un tumore!" e sta per darmi addosso, quando inizio a pensare "E tu che ci fai qui?", ovviamente in dialetto e con un'espressione da "Ma tu sei compagno a me o al leone?". Lui sembra aver ascoltato i miei pensieri e dopo aver capito che la sua frase non c'entrava una fava secca e stava per vedermi incazzato nero scompare in un mezzo PUFF e viene sostituito nella scena da mia madre, nella sua canonica divisa verde da infermiera, la quale inizia subito a cercare di far capire alla signora sclerotica che ha fatto più casino lei gridando che io aprendo la porta. Ah, la signora somiglia parecchio ad una persona che si prenderebbe tre avvisi di garanzia senza colpo ferire. Comunque mentre lei sta sistemando la faccenda io guardo fuori dalla finestra il suo elefante rosa parcheggiato sotto la rampa che placidamente bruca l'asfalto. "Quasi quasi me ne vado da sto posto di merda...", penso. E mentre pensavo questa frase mi ritrovo con un matterello nella mano destra e noto che c'è farina dappertutto sul pavimento del corridoio. "Ma dov'è un grembiule quando mi serve?", penso ad alta voce. E mia madre che si volta mandando a cagare la signora sclerotica e inizia a rimproverarmi anche lei perché potrei sporcarmi tutto. La folla adesso appoggia mia madre e le pareti del corridoio iniziano ad alzarsi e quasi non vedo il soffitto. "Meh!" - esclamo in maniera da farmi sentire da tutti - "Io ho un matterello tra le mani e sto pure girato di coglioni: vogliamo vedere chi ha ragione stamattina?" E qui interviene Gino dal gabbiotto dell'ingresso del reparto che mi fa "Visto che stai tutto scatenato vieni a rispondere al telefono!"

E come il letto a baldacchino di "NonMiRicordoPiùQualePsicologoFosse" (forse Jung?), mi sveglio e rispondo a quello scassaombrello del mio collega dell'uni, che se non sono tre mesi che non si presenta a lezione è poco!

Attendo stanotte per sognare la terza parte...

Music on air: Chanel - Dance (Fish & Chips Remix)

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