Perché faccio cosa? Perché scrivo su questo blog, naturalmente. In primis perché se non lo facessi io non credo che qualcun altro si spezzerebbe le ditine a farlo. In secundus perché è nel DNA di ogni essere umano cercare di lasciare traccia di sé. In genere questo fuoco creativo che si ha dentro lo si deve esprimere da qualche parte: c'è chi dipinge, chi suona, chi cucina, chi cura i malati e chi fa sesso con qualcuno e dopo nove mesi si sente un po' più soddisfatto. Io scrivo, in mancanza di altro.
E perché scrivo? Perché non so dipingere, non so cucinare etc etc... E anche perché una scintilla della mia anima voglio che sopravviva a me stesso, all'esperienza che si accumula polverosa sul mio modo di essere. Voglio che un giorno qualcuno, io o chi verrà dopo che mi sentirò soddisfatto, legga questa testimonianza. Legga che cosa pensavo, cosa credevo abbastanza importante da essere ricordato, capisca che quel vecchio rincoglionito di Nico una volta era uno di priscio, previa allungata sottobanco di almeno tre assenzi colorati in maniera sgargiante o con i recettori oppioidei saturati da qualcosa che mostri il Mondo in cui viveva più sopportabile. Io voglio... io spero che il cazzone che sono non muoia sotto il peso delle responsabilità, ma che impari a conviverci. Ecco. Voglio che se mai i miei figli saranno vittime di cosette come la depressione o similia comprendano che una speranza c'è e che li ha fatti addirittura nascere! Voglio che i miei discendenti capiscano che non si può avere le idee sempre chiare e che non si deve aver paura di sbagliare qualche volta. Anche se per capire cosa si vuole fare nel resto della propria vita potrebbero servire sei anni di università e lavori che non hanno portato a niente se non a quello che sono. E mica è poco. E voglio, pretendo che capiscano che tutto ha una fine e presto o tardi di noi non rimarrà nulla, neppure la realtà delle nostre vite conservate nei ricordi di chi ci ha incontrati. Prendere la vita per come viene, tuffarsi nelle onde ad occhi aperti rende più bella una giornata al mare, figuriamoci una vita intera! Che si creda nella reincarnazione, nel Paradiso e nell'Inferno o in qualsiasi altro oltretomba si possa immaginare tutto quello che ha un inizio ha una fine. Sembra che non solo i computer ragionino in 1 e 0, dopotutto. In un tempo nemmeno troppo lungo tutto sarà fumo nella nebbia e a quel punto a cosa è servito che ogni atomo di questo universo si sia affannato per eoni interi se tutto ricomincerà, prima con un sottile sibilo e poi con un rombo muto uscito da un buco di culo di supernova? Le molecole che formano il mio spirito hanno pazienza e prima o poi lo saprò. Sempre se non troverò di meglio da fare durante l'Eternità: qualche suggerimento a medio-breve termine? :)
E perché scrivo? Perché non so dipingere, non so cucinare etc etc... E anche perché una scintilla della mia anima voglio che sopravviva a me stesso, all'esperienza che si accumula polverosa sul mio modo di essere. Voglio che un giorno qualcuno, io o chi verrà dopo che mi sentirò soddisfatto, legga questa testimonianza. Legga che cosa pensavo, cosa credevo abbastanza importante da essere ricordato, capisca che quel vecchio rincoglionito di Nico una volta era uno di priscio, previa allungata sottobanco di almeno tre assenzi colorati in maniera sgargiante o con i recettori oppioidei saturati da qualcosa che mostri il Mondo in cui viveva più sopportabile. Io voglio... io spero che il cazzone che sono non muoia sotto il peso delle responsabilità, ma che impari a conviverci. Ecco. Voglio che se mai i miei figli saranno vittime di cosette come la depressione o similia comprendano che una speranza c'è e che li ha fatti addirittura nascere! Voglio che i miei discendenti capiscano che non si può avere le idee sempre chiare e che non si deve aver paura di sbagliare qualche volta. Anche se per capire cosa si vuole fare nel resto della propria vita potrebbero servire sei anni di università e lavori che non hanno portato a niente se non a quello che sono. E mica è poco. E voglio, pretendo che capiscano che tutto ha una fine e presto o tardi di noi non rimarrà nulla, neppure la realtà delle nostre vite conservate nei ricordi di chi ci ha incontrati. Prendere la vita per come viene, tuffarsi nelle onde ad occhi aperti rende più bella una giornata al mare, figuriamoci una vita intera! Che si creda nella reincarnazione, nel Paradiso e nell'Inferno o in qualsiasi altro oltretomba si possa immaginare tutto quello che ha un inizio ha una fine. Sembra che non solo i computer ragionino in 1 e 0, dopotutto. In un tempo nemmeno troppo lungo tutto sarà fumo nella nebbia e a quel punto a cosa è servito che ogni atomo di questo universo si sia affannato per eoni interi se tutto ricomincerà, prima con un sottile sibilo e poi con un rombo muto uscito da un buco di culo di supernova? Le molecole che formano il mio spirito hanno pazienza e prima o poi lo saprò. Sempre se non troverò di meglio da fare durante l'Eternità: qualche suggerimento a medio-breve termine? :)
Music on air: Take That - Rule the world
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