domenica 9 settembre 2007

My Seclusion



L'estate è quasi finita e fa un freddo che ti penetra dal culo e ti ghiaccia la testa, manco fosse una granita sgranocchiata troppo in fretta.

Post V-Day mi sono svegliato e ancora adesso sono un fantasma tra tanti, troppi, morti viventi. Li vedo, sono lo specchio della mia condizione. La loro miseria è la mia, la mia solitudine è amplificata dalla loro.

Si ascolta il suono della propria voce, non si vede nessuno persino in una folla.

Ragazzi di una volta che si aggirano da pluriquarantenni in cerca di un po' di compagnia, ormai assuefatti ad annullarsi pur di piacere alla persona felice che hanno la disgrazia di paragonare a se stessi. La sola vista di una persona che sta leggerissimamente meglio di loro li trasforma, li rende più servili, li brucia il poco cervello non ancora divorato dalla depressione. La verità è che stiamo tutti peggio.

Tanti ostinati che credono che l'altruismo li salverà da qualcosa di così orribile che stentano ad ammettere il proprio egoismo. Tutti, chi più chi meno in fondo di altri, sopravviviamo alle nostre esistenze costretti tra sbarre d'argento con manette invisibili. Siamo tutti in attesa di una pillola rossa che ci liberi, che ci dia la forza di guardare cosa riflette il nostro specchio, frammento di quello della società in cui viviamo.

Vecchi avidi rinchiusi negli stessi bunker di vetro talmente spesso da distorcere la realtà, una realtà che non gli appartiene, che non li desidera e che forse non li ha mai desiderati. Il passato che decide arbitrariamente di essere l'unico a poter fare qualsiasi cosa e il futuro congelato in questo freddo dal presente che se non si da una mossa, "una mossa a lui gliela do io" (semi-cit.)!
Dopotutto la paura di tornare alla tribù senza il mammuth cacciato c'è ancora, si è solo trasformata, come fa ogni volta. L'italica espressione "tengo famiglia" ci scusa qualunque cosa e l'abitudine a farlo rende tutto via via sempre più mostruoso e lontano da quello che dovrebbe e potrebbe essere. Chiudiamo gli occhi e il compromesso di una volta diventa la reazione di ogni giorno.

In questi giorni ho visto attraverso gli occhi di D. speranze malriposte e aspettative disilluse di gente che cerca solo di interrompere anche solo per un eterno istante l'emarginazione dei propri pensieri.

Le esperienze di ogni singolo attimo della nostra vita adulta si accumulano a coprire i sogni putrescenti nati quando la magia del risveglio riusciva ancora a meravigliarci.

Music on air: Madonna - Get together

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